Abruzzo: una regione ospitale e discreta

L'Abruzzo o (gli) Abruzzi prendono questo nome dalla grande varietà di boschi che ne rendono proverbiale la conformazione al pari di poche altre regioni italiane Photo by Patrick Fore on Unsplash

L'Abruzzo o (gli) Abruzzi prendono questo nome dalla grande varietà di boschi che ne rendono proverbiale la conformazione al pari di poche altre regioni italiane.
Basti vedere quale sia il panorama del suo capoluogo, L'Aquila, per capire quanto sia speciale questa regione e quanto le sua stessa città principale sia simbolica anche per via del triste evento tellurico che ne ha portato alle cronache la vita e la ricostruzione ancora in corso.
L’Abruzzo è una regione onesta ed operosa facente parte del Mezzogiorno d’Italia, sia pure essendo situata decisamente nel centro della Penisola, ma rimangono legami culturali e storici effettivi con le altre regioni meridionali di cui si pone come avanguardia di uno sviluppo possibile.

Pur essendo una regione bagnata dal mare rimane prevalente, culturalmente e geograficamente parlando, la sua parte montuosa con i principali massicci della catena appenninica: Gran Sasso d'Italia (2914m s.l.m.), Majella (2793 m s.l.m.) e ilSirente-Velino (2487 m s.l.m.).
Detto questo si comprenderà quale sia la peculiarità di questa regione e che tipo di cultura abbiano maturato i propri insediamenti umani essendo essa la "Regione Verde d'Europa", grazie ad importanti estensioni boschive e Parchi Naturali che permettono di ammirare specie animali selvatiche che una volta erano a concreto rischio di estinzione.

Al di là di ottimi scorci e panorami per escursionisti, naturalisti, ornitologi e fotografi amatoriali e professionisti la regione offre una varietà di eventi che ne denotano la storia e le radici, tuttora molto importanti per l’identità del popolo abruzzese che rimane un popolo dalle interessanti caratteristiche culturali e folkloriche tanto dal meritare l’appellativo di “forte e gentile” da parte di Primo Levi.
Si prenda la, tra poco visibile,Giostra Cavalleresca di Sulmona; essa risale al tempo degli Svevi, in pieno Medioevo Federiciano quando i duelli servivano a cimentare i combattenti delle varie famiglie del paese e le sue aristocrazie cavalleresche.
Era talmente d’uso e tradizione dedicarsi a questi cimenti che, nel 1484,  la regina Giovanna d'Aragona cercò di frenare quest’evento per problemi di dispendio di denaro pubblico e conseguenti festeggiamenti.
Ma in cosa consisteva, allora l’incorrere "in cose vane, come sono correre de palii, pifari, trombette, et altri suoni"?Più che altro, come oggi, in una gara di destrezza al maneggio di aste da cavaliere e galoppo per infilare degli anelli e dimostrare la propria perizia.
Questo è un esempio principe di una esperienza del tutto singolare che un viaggiatore può fare in una regione come l’Abruzzo, tutto ad un tratto ritrovandosi in  atmosfere medioevali di un popolo, appunto, “Forte e Gentile”.

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